mercoledì 1 marzo 2017

Soltanto custodi, ma non padroni

I soggetti coinvolti nell'operazione "scippo", Ministero e Fondazione in primis,  non possono affatto gestire come meglio credono i reperti del Museo Egizio di Torino, essendone soltanto i custodi - ma non i padroni.

Poiché nutriamo molti dubbi su tutta la faccenda, che ci sembra poco chiara e gestita in modo molto opaco, il giorno 25 Febbraio il Comitato ha rivolto formale richiesta di accesso agli atti alla Soprintendenza per aver copia del conferimento dei reperti dal Ministero alla Fondazione, nonché  le dichiarazioni di interesse culturale sulla collezione archeologica.

Così, tanto per vederci un po' più chiaro sulla questione e se, come e in quali termini la Fondazione abbia effettivamente la disponibilità dei pezzi dell'Egizio.

Ora la Soprintendenza ha 30 giorni per rispondere: staremo a vedere.

* * *

Spett.le Soprintendenza Archeologia Belle Arti  e Paesaggio 
per la Città Metropolitana di Torino
Piazza San Giovanni 2, 10122 Torino

PEC: mbac-sabap-to@mailcert.beniculturali.it

ISTANZA DI ACCESSO FORMALE AGLI ATTI AMMINISTRATIVI
AI SENSI DELLA L. 241/90 E DEL D.P.R. 184/2006

OGGETTO: Comitato Museo Egizio Patrimonio Inalienabile/ Soprintendenza Archeologia Belle Arti  e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino

Spett.le Soprintendenza,

In qualità di professionista incaricato del "Comitato Museo Egizio Patrimonio Inalienabile" elettivamente domiciliato presso il mio studio di Pianezza – Città metropolitana di Torino, in via San Gabriele, 16 con la presente rivolge formale 

ISTANZA DI ACCESSO AGLI ATTI E RICHIESTA COPIE

dei seguenti documenti:
1) Il regolamento sui diritti d’uso sui beni mobili ed immobili conferiti (con apporti successivi) dal Ministero alla Fondazione, con particolare riguardo alla collezione archeologica
2) La/le dichiarazione/i di interesse culturale sulla collezione archeologica ai sensi D.Lgs.42/2004. 

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Avv. Fabrizio NUCERA GIAMPAOLO