sabato 4 marzo 2017

La maggioranza al Comune "risponde" al Comitato ed è obbligata a chiarire la sua posizione

Non vogliamo prestarci alle strumentalizzazioni politiche, ma visto che il Comune sulla questione dell'Egizio a Catania ha taciuto fino a ieri e che, al riguardo, non risponde nemmeno alle lettere del Comitato, alle preoccupazioni e alle sollecitazioni dei cittadini, ci si vede obbligati ad affidarsi alle informazioni che provengono dal web e che filtrano sui media. Così poi, magari, ci accusano di diffondere notizie imprecise. 
Quella che segue, invece è una notizia assai precisa. Puntuale.

Ieri, 3 Marzo 2017, la maggioranza in Comune (che si identifica con gli eletti del Movimento 5 Stelle, esssendo un monocolore) ha rilasciato un comunicato dalla propria pagina Facebook di appoggio entusiasta all'operazione. Tutto il comunicato è un panegirico del Museo e un peana (anche  poco dignitoso) al direttore della Fondazione - che avrà anche i suoi meriti, ma che dal comunicato ne esce come una figura a metà tra Alessandro Magno e Napoleone. O Ramses II, visto che di parla di Egitto. Lasciamo ai lettori ogni considerazione;  soltanto vorremmo precisare una paio di punti - che ci sembrano significativi e, magari, anche gravi. 

Ci sembra grave la logica sottesa all'operazione, seconda la quale il Museo sarebbe un "bene nazionale" (= italiano, statale), come a dire non dei Torinesi e non dei Piemontesi in primis, parte importante della loro identità e quindi indivisibile da Torino. Lo stato italiano ne potrebbe, quindi, disporre a piacimento, come e quando crede. Come fosse un soprammobile. Perciò, mentre il Comune non è in grado di farsi dare dallo stato la stessa cifra già ottenuta da Catania (2,6 milioni), pretenderebbe che lo stato possa gestire unilateralmente la memoria storica dei Torinesi

Interessante e significativo è il passo in cui si afferma che "il Gruppo Consiliare M5S, sostiene, insieme alla giunta, la politica perseguita dalla Fondazione Egizio".
Ancora. "Commenta il capogruppo M5S Alberto Unia: il Museo Egizio non si deve fermare, l'appoggio al direttore Greco è totale".

E bravi. Posizione legittima, anche se non molto in linea con quelle che erano le promesse e il programma elettorali in tema di cultura e, più in generale, di rapporti coi cittadini e di gestione della città (ma a ciò l'Amministrazione e la maggioranza non sono nuovi: si pensi alla Westinghouse, allo zoo, alla Cavallerizza, ai supermercati...).

Il comunicato, che riesce a fare peggio dei giornali (che, almeno, hanno citato il Comitato), ha quindi il pregio di fare chiarezza.

Una terribile chiarezza. Tutto si tiene.