giovedì 23 febbraio 2017

L'affaire dell'Egizio arriva in Senato

Roma, 23.2.2017 - "Ora vogliono smantellare anche un pezzo del Museo Egizio. Dobbiamo reagire tutti!" L'ha dichiarato Lucio Malan (FI), Questore del Senato. "Ho presentato oggi pomeriggio - continua il senatore piemontese - una interrogazione al ministro dei beni culturali sulla vicenda del trasferimento di numerosi reperti del museo egizio di Torino a Catania. Trovo preoccupante la totale mancanza di chiarezza e trasparenza nell'operazione. Quanto viene smentito dalla dirigenza del museo torinese, viene invece confermato dall'assessore del Comune di Catania, nella sede ufficiale del consiglio comunale, Orazio Licandro, secondo il quale la mostra di 300 reperti sarebbe solo un preliminare all'apertura di una vera e propria sede distaccata del museo egizio di Torino. Dunque il numero dei pezzi trasferiti in Sicilia non è 300 ma forse molto di più. È scandaloso che Comune e Regione, il cui silenzio è motivo di ulteriore preoccupazione, non siano stati coinvolti né dal ministero dei Beni Culturali, né dalla dirigenza del museo. È inconcepibile che, come sappiamo dall'assessore catanese, i contatti vadano avanti per mesi senza che ci sia alcun coinvolgimento della nostra realtà locale. Che l'accordo sia stato firmato, come si sostiene da Catania, oppure ancora no, come affermano dal museo, cambia poco. Evidentemente l'intenzione era di decidere sopra la testa dei torinesi, dei piemontesi, e anche di coloro che li rappresentano nelle istituzioni. E non per una mostra temporanea, ma per una vera e propria sezione distaccata. Un fatto definitivo, insomma. Il tutto ha l'aspetto di una manovra del partito renziano, cui appartengono sia il ministro, sia il sindaco di Catania sia la presidente della fondazione del museo egizio. La città di Torino, avendo bocciato il candidato sindaco renziano, viene dunque punita.

Purtroppo la sindaca Appendino tace sull'argomento, la Provincia non esiste più, la Città Metropolitana è presieduta senza che sia stata eletta dalla stessa Appendino e la Regione, da parte sua, tace anch'essa.

Il ministro Franceschini spieghi come stanno le cose e faccia chiarezza: o sta veramente lavorando a spogliare Torino di uno dei suoi elementi più importanti, oppure il suo collega di partito, assessore di Catania, sta millantando un accordo che non esiste. Ma i 2,6 milioni assegnati dal governo a Catania nell'ambito di questa manovra sembrano esistere davvero. Tra l'altro, con la situazione problematica dell'Egitto, il museo di Torino è divenuto la principale raccolta di antichità egizie del mondo, visitabile in un paese sicuro."