martedì 7 febbraio 2017

Contro l'ennesimo scippo: tutti i reperti del Museo Egizio devono restare a Torino!

COMUNICATO STAMPA

Le cronache cittadine non ne hanno dato risalto ma, all’insaputa dei torinesi, si sta preparando l'ennesimo scippo ai danni di Torino: niente meno che il trasferimento a Catania di una parte dei reperti del Museo Egizio, il più importante museo cittadino, attualmente conservati nei magazzini e in parte già restaurati.

A fine gennaio è infatti avvenuto l’incontro fra il presidente del Museo E. Christillin, il direttore C. Greco, la soprintendente L. Papotti, il sindaco di Catania E. Bianco e l’assessore alla bellezza condivisa O. Licandro per realizzare nella città etnea una “sezione distaccata” del più antico e secondo più importante museo egizio del mondo. Si parla di un prestito della durata di trent’anni: in pratica un trasferimento definitivo - per giunta senza che la nostra città abbia nulla in cambio.

Incredibilmente e arbitrariamente tutta l’operazione è stata promossa dal Ministero per i beni culturali, che ha destinato a Catania 2,6 milioni di euro per portare via i reperti egizi da Torino.

Risibile, come consuetudine in questi frangenti, la scusa che si sono dovuti inventare per giustificare un’operazione inaccettabile: a Torino e in tutto il Piemonte non si troverebbe lo spazio per mostrare i reperti! Pezzi unici, patrimonio cittadino da oltre 250 anni per i quali non si sarebbe in grado di trovare una sistemazione; si parla di 600/1.000 mq, tra gli innumerevoli immobili inutilizzati di proprietà pubblica…

Il "Comitato Museo Egizio Patrimonio Inalienabile", costituitosi per scongiurare il trasferimento dei reperti del Museo, ribadisce con determinazione che la collezione dell'Egizio, che ha contribuito a rendere Torino celebre in tutto il mondo, fa parte integrante dell’identità e della storia cittadina e che, in quanto tale, è un bene indisponibile, indivisibile e inalienabile, che non può venir separato da Torino nemmeno in parte.

Il Comitato suggerisce invece, che i reperti siano utilizzati per allestire delle mostre itineranti nelle città più importanti, quali biglietto da visita di Torino nel mondo.

Gli attuali amministratori del Museo non possono disporre di ciò che è patrimonio pubblico inscindibilmente legato alla Città di Torino. L’improvviso e improvvido accordo va cancellato.


Torino, 7 Febbraio 2017